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INTEGRALISMO CATTOLICO
Concezione in base alla quale l'azione dei cattolici nel campo politico deve tendere ad attuare integralmente la propria concezione ideale, uniformando quindi ogni aspetto della società civile ai principi della dottrina cristiana e rifiutando qualsiasi compromesso o alleanza con altre correnti ideologiche. L'integralismo cattolico, ritenendo che la dottrina sociale della Chiesa contenga in sé il modello della società ideale, si configura pertanto come una ripresa dell'idea medievale di uno stato teocratico. Sebbene movimenti integralisti cattolici si fossero sviluppati intorno al 1930 in Spagna, Portogallo e Brasile, le tendenze integraliste si affermarono soprattutto in Italia, tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo. Influenzati da un lato dall'intransigentismo dei decenni postunitari e dall'altro dal modernismo, i cattolici integralisti si dividevano in due correnti: una, decisamente reazionaria, arroccata nella difesa della tradizione cattolica di fronte a ogni tentativo di rinnovamento religioso; l'altra fautrice di un più diretto inserimento della Chiesa nella società del tempo e impegnata a promuovere l'organizzazione sindacale e partitica dei cattolici. Si tradusse, durante la repubblica, nella tendenza (minoritaria anche tra i cattolici, politicamente espressi dalla Dc) a intendere il pluralismo come spartizione delle istituzioni civili tra le varie "matrici culturali" in proporzione alla loro presenza nella società.
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